PirDuino
La scheda di interfaccia
Ancora una volta Marcantonio ha avuto la giusta idea, non ha citato a caso Arduino. E' una scheda molto economica, si trova dappertutto, è facilissima da usare e poi, scusatemi un po' di sano nazionalismo, è pensata e realizzata in Italia. Una delle cose che mi piace di più della filosofia Arduino è il concetto di "open" esteso al massimo, sia nell'hardware che nel software. Questo ha permesso uno sviluppo continuo di Arduino con il contributo di moltissime persone in tutto il mondo che credono in questa filosofia.
Se vogliamo la cosa più difficile è stata quella di collegare tutti i fili dei sensori ai connetori dell'Arduino.
Lo schema elettrico infatti è estremamente semplice. Ci sono solamente le resistenze di limitazione per i LED e di protezione per gli ingressi delle porte logiche della scheda, oltre alle protezioni per le uscite di alimentazione dei PIR e ai condenstaori di filtro sugli ingressi.
Una normale scatola che si trova in tutti i negozi di elettronica contiene comodamente il tutto, compresi i led di segnalazione (uno per ognuna delle 8 porte).
Per fornire la poca corrente necessaria all'alimentazione della scheda e dei PIR, è stato sufficiente un piccolo alimentatore da parete con uscita a 12V.
Sul lato trovano posto i connettori per l'alimentazione e quello per il cavo USB, necessario sia alla programmazione dell'Arduino che al collegamento con il Mac per pilotare Isadora.
Anche questi ultimi hanno contribuito non poco al numero di collegamenti necessari
Casomai servisse un'ulteriore dimostrazione di come i collegamenti siano una delle parti più critiche del progetto, ecco cosa comporta collegare 8 PIR all'interfaccia.
I morsetti devono essere facilmente accessibili ma allo stesso tempo i cavi devono essere protetti dallo strappo.
I contatti sono di tipo NC (normalmente chiuso). Se non si connettono alcuni sensori, i relativi ingressi devono essere ponticellati.
Foto di gruppo.